Con l’indebolirsi dell’impero e l’affermarsi delle signorie, Capralba segue nel tempo le vicende della città di Crema. La Repubblica di Venezia è stata la dominatrice del cremasco dal 1449 al 1797 (con una breve parentesi francese dal 1509 al 1512). Capralba, nel corso della sua storia, è sempre stato un paese di confine: prima tra quattro comuni (Cremona, Crema, Bergamo e Milano) e poi tra due ducati (Milano e Venezia), questo ha portato il piccolo borgo a divenir rifugio di ladri, assassini ed esiliati, tant’è che nel 1572 Venezia e Milano hanno stipulato un accordo per provare a mettere freno ai banditi radunati sui loro confini. I famosi bravi citati anche dal Manzoni si trovano citati nei documenti nel 1540 nella nostra zona. Grande era anche il contrabbando nell’Alto Cremasco, che permetteva l’ingresso di grano dal Lodigiano e dal Cremonese senza che venisse tassato.
Pochi anni più tardi, nel 1544 muore l’ultimo dei conti di Capralba.
Nel 1580 nasce la diocesi di Crema e Capralba ne entra subito a far parte e ci rimarrà fino ai giorni nostri, un altro confine si aggiunge così alla lista: poco più a nord di Capralba inizia la diocesi di Cremona.
Il XVII secolo vede il territorio vittima di una violenta scossa di terremoto nel 1642 che fa crollare numerosi tetti, fortunatamente senza vittime. Non è stata l’unica volta in cui la terra ha tremato, altre scosse di minore intensità si sono verificate nel 1661, nel 1781 e nel 1810.
Dal 1797 il nord Italia passa nelle mani dei francesi di Napoleone, segnando la fine del dominio veneto. Nel 1810 a Capralba vennero aggregati il comune di Campagnola e di Farinate, tornati però comuni singoli nel 1816 sotto la dominazione austriaca. Sempre in quell’anno abbiamo l’impiccagione di Paolo Ghedi.
Pochi anni dopo l’Unità d’Italia (1861) il comune di Farinate verrà aggregato definitivamente al comune di Capralba nel 1868 contro il volere dei farinatesi, che cercarono di ostacolare tale fusione attraverso petizioni, ostruzionismo e deliberazioni comunali.
Nel 1863 viene inaugurata la tratta ferroviaria Crema-Treviglio, passante sul territorio di Capralba, permettendo un rapido collegamento con Milano. A proposito del capoluogo lombardo: nelle cinque giornate di Milano del 1848 appare anche un capralbese: Domenico Daghetti, medaglia di bronzo.
Nel 1882 inizia la richiesta di fondi per costruire le scuole elementari, utilizzate fino al 1954 quando un nuovo edificio scolastico verrà costruito. Alla fine degli anni 1960 verrà costruito anche il nuovo edificio comunale e demolito quello precedente.
Dal 1836 al 1884 il colera si abbatte sulle terre cremasche, a cui si aggiungono vaiolo, difterite, pellagra, morbillo e scarlattina.
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