Mulino di Farinate

I mulini ad acqua nel territorio cremasco sono sempre stati presenti nei secoli passati per poter macinare il grano. Il mulino di Farinate, a due ruote, lo si trova menzionato nei documenti per la prima volta nel 1685, nella stessa posizione dove si trova ai giorni nostri in via San Fabiano.

Un altro documento del 1829 afferma che venne aggiunta una terza ruota per l’aggiunta di una nuova pila da riso a sei pistoni. La roggia che permetteva alle ruote di girare è la roggia Quarantina.

Il destino del mulino è simile a quello degli altri mulini sparsi in tutta la Lombardia: a seguito dello sviluppo di nuove tecnologie per la macinazione verranno presto abbandonati negli anni ’50. Quello di via S. Fabiano ha fatto la sua ultima macinatura nel 1954. Ai giorni nostri rimane un’unica ruota lasciata in balia della vegetazione.

Ne approfittiamo di questo spazio per nominare altri due mulini esistenti nel territorio capralbese: uno a Campisico e uno alla cascina Remuscita, i quali hanno avuto minore importanza ed hanno cessato le loro attività negli anni ’50.


Approfondimenti

Fontanile Quarantine